Chilometro ZERO, ma non solo

Noi Socigas cerchiamo di ridurre il nostro impatto ambientale anche grazie a corrette scelte alimentari; preferiamo, per esempio, i cibi a chilometro zero, cioè quelli prodotti il più vicino possibile a noi da coltivatori e allevatori locali. Questi cibi hanno molti vantaggi: sono stagionali e generalmente freschi, sono spesso più saporiti di quelli colti non maturi o congelati per “sopportare” un lungo viaggio; possono essere più economici quando sono parte di una filiera corta che eviti molti passaggi di mano. Inoltre favoriscono l’economia locale, hanno un ridotto impatto sull’ambiente perché richiedono meno imballaggi e producono meno emissioni inquinanti nel trasporto.

Eppure potrebbero NON ESSERE questa la scelta più eco-sostenibile, come sostengono da anni molti studiosi e di recente lo ha spiegato la ricercatrice Hannah Ritchie in un articolo di Vox.

Sostiene, ad esempio, che il consiglio di consumare prevalentemente cibo locale, suggerito anche dalle Nazioni Unite, possa risultare fuorviante perché le emissioni dovute al trasporto dei prodotti sono una percentuale molto piccola sul totale di quelle causate dall’industria alimentare.

Non esiste una stima unanime sulla quantità delle emissioni inquinanti causate dall’industria alimentare – che includa anche conservazione, imballaggio e trasporto – ma secondo un rapporto delle Nazioni Unite aggiornato al gennaio 2020, l’Agro-Industria è responsabili del 20/37 per cento del totale delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo.

Le emissioni dovute al trasporto rappresentano una percentuale molto piccola rispetto a quelle causate dalla deforestazione o all’allevamento. Secondo un rapporto della FAO pubblicato nel 2006, l’allevamento è responsabile del 18 per cento del totale delle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo... Secondo un articolo pubblicato nel 2009 dal Worldwatch Institute andrebbe invece portata al 51 per cento perché bisogna calcolare anche le emissioni legate al disboscamento per fare spazio agli allevamenti e al mancato assorbimento di anidride carbonica che provoca.


Il Grafico considera 29 prodotti alimentari e di ogni uno indica la quantità di emissioni di gas serra causata dallo sfruttamento della terra (pezzetto verde), dall’allevamento e dalla coltivazione (compreso l’uso di fertilizzanti), dal mangime, dalla lavorazione (blu), dal trasporto, dalla refrigerazione e conservazione, infine dall’imballaggio.

Il trasporto è il quinto pezzettino da sinistra, caratterizzato dal color rosa

(Parte prima)

 

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